Affidabilità delle aziende

Ogni banca costruisce un proprio sistema di valutazione scegliendo tra due metodi alternativi:

il metodo standard;

il metodo basato sui rating interni (IRB - Internal Rating Based), che può essere di base o avanzato.

Il metodo standard prevede l’utilizzo dei rating esterni - ossia giudizi sulla capacità dell’impresa di rimborsare il capitale prestato - per quelle imprese che sono state valutate da una agenzia specializzata (in Italia le agenzie riconosciute dalla Banca d’Italia sono Standard&Poor’s, Moody’s, FitchRatings e Lince). Con il metodo basato sui rating interni è invece la banca ad attribuire, tramite propri modelli di analisi autorizzati dalla Banca d’Italia, un rating all’impresa.

Il rating è un giudizio che esprime l’affidabilità di un’impresa, e più precisamente la sua capacità di ripagare un prestito in un determinato periodo di tempo. Si tratta quindi di una valutazione sintetica del suo profilo di rischio di credito, che riassume le informazioni quantitative e qualitative che la banca ha a disposizione sull’impresa, in relazione all’insieme delle informazioni disponibili sulla totalità delle imprese clienti e sul loro comportamento di rimborso nel corso del tempo. In sostanza si tratta di prevedere per la singola impresa oggetto di valutazione, se il suo comportamento di rimborso sarà più o meno regolare e completo prendendo in considerazione la distanza tra le sue caratteristiche e quelle di altre imprese che in periodi precedenti si sono mostrate in grado di ripagare adeguatamente il prestito.

Con i metodi basati sui rating interni ogni banca può decidere autonomamente di servirsi:

del metodo di base, col quale stima la probabilità di insolvenza del debitore, mentre il valore degli altri fattori di rischio viene fornito dall’autorità di vigilanza, ad esempio la Banca d’Italia;

del metodo avanzato, col quale quantifica in autonomia tutti i fattori di rischio richiesti dalla normativa (probabilità di insolvenza del debitore, perdita attesa nel caso di insolvenza, esposizione al momento di insolvenza, vita residua del debito).

Il rating è, quindi, estremamente importante anche per l’impresa, perché permette alla banca di determinare la quota di capitale da accantonare per ogni prestito che concede (minore per le imprese più affidabili, maggiore per le imprese più rischiose), dall’altro – ed è la cosa più importante per l’impresa – è uno dei fattori che determinano il costo del prestito e le conseguenti condizioni di rimborso. Il rating attribuito è il frutto di un processo di valutazione che si conclude con l’assegnazione dell’impresa ad una determinata classe di merito. Ciascuna classe comprende tutte le imprese che vengono considerate equivalenti in termini di probabilità di rimborso del prestito: a ciascuna classe corrisponde un livello di rischio omogeneo. Per realizzare questa analisi la banca può utilizzare le informazioni già in suo possesso, può richiederne di nuove, può utilizzare le informazioni provenienti da fonti esterne, come ad esempio quelle registrate nella Centrale dei Rischi della Banca d’Italia.

 


 

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